Ho letto con interesse crescente la proposta di Riforma dell'Ordine dei Giornalisti e condivido pienamente la necessità di adeguare ai tempi le modalità di accesso all'Ordine, fermo restando che i principi deontologici emanati dalla legge istitutiva dell'Ordine dei Giornalisti, la legge 69/1963, siano ancora oggi attuali.
Spero che ci sia davvero una svolta e che tutti gli aspiranti giornalisti come me in possesso di una laurea magistrale in Giornalismo abbiano la possibilità di coronare il proprio sogno ma soprattutto che abbiano garantito il diritto di accedere al praticantato automaticamente come accade per tutti gli ordini vigenti in Italia.
Perchè un laureato/a in giurisprudenza, dopo la laurea, automaticamente ha la possibilità di fare la pratica in uno studio per due anni?
Perchè un laureato/a in ingegneria o in architettura, dopo la laurea, può accedere all'esame di stato ed iscriversi al rispettivo Ordine?
Evidentemente, l'unica professione a non essere riconosciuta come tale è proprio quella del giornalista.
Il perchè non riesco proprio a spiegarmelo.
Il mio augurio è che il giornalismo non sia più una casta "aperta" solo a pochi eletti ma che presto sia accessibile a quanti desiderino fare del giornalismo la propria professione. Bisogna tornare a fare quel giornalismo di strada vicino alla gente e per la gente.
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