lunedì 3 novembre 2008

La 25ma ora

L'ora che non esiste.
La 25ma.
L'ora in cui si raggruppano i sogni che
non hanno perforato la corazza del giorno
di lavoro, dell'insofferenza e dell'apatia,
in cui c'è il tempo per concludere un discorso
che se ne sta lì, monco e insolente,
per chiedere ed avere una risposta.
L'ora che completa le altre, che le rende
più piene, ma anche più libere: quella che termina con un sospiro e
la speranza di un bacio, di uno sguardo.
L'ora che traghetta il cuore verso un nuovo inizio
e per scordarti la fine.
L'ora che ci restituisce agli altri,
che si riflette in noi.
L'ora senza sole e senza luna che gioca con le ombre e che allunga i minuti.
L'ora per ritrovare un pezzo del mosaico
e completa il quadro.
L'ora da fumare via e da respirare sorridendo.
L'ora che non termina quando termina l'ora,
ma che ci ridà tempo.
L'ora che ammutolisce e grida, che guarda e ferisce.
L'ora per tutti quelli che a cui non diamo neanche un minuto.
L'ORA DEL NOSTRO ESSERE INSIEME.
La 25ma ora è il nome di un Wine Bar in cui sono stata sabato a Frosinone. Nella prima pagina, all'interno del menù, ho trovato questi bellissimi pensieri...

2 commenti:

Bugaz ha detto...

felice di vedere che questo blog si è ripigliato dopo un lungo periodo di pausa.
Il pezzo sull'immigrazione me lo leggerò con un po' di calma, appena avrò un po' di tempo.

Felipegonzales ha detto...

Avranno scritto questi versi dopo aver "seccato" una bottiglia di vino rosso?
Ti consiglio il film La 25a ora, molto intenso.
Ciao e un bel brindisi.