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Il 6 ottobre 2006 si è tenuto il primo incontro di Parola e Vita presso la Chiesa di San Paolo ai Cavoni. Il tema scelto per l’apertura dell’ambizioso progetto del Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, il cui scopo è di coniugare Catechesi e Informazione, è stato l’Amicizia.
E infatti sia Don Secontino Guido Mangiapelo che Don Giandomenico Valente hanno tentato di parlare dell’amicizia attraverso il linguaggio del cuore, con parole semplici, evocative, capaci di far meditare tutti quei giovani che venerdì sera sono intervenuti per ascoltare e capire.
Non è facile parlare di amicizia perché dire amicizia significa dire legami e ogni legame implica il continuo rapporto con l’altro e con se stessi.
Dire amicizia significa impegnarsi verso l’altro, amarlo, rispettarlo, riporre nell’amico la propria fiducia e la propria disponibilità.
Significa “addomesticare” come fa il Piccolo Principe con la volpe. E addomesticare vuol dire abituarsi a voler bene.
Uscendo dalla chiesa di San Paolo, a fine incontro, è balzata ai miei occhi la grande immagine di Giovanni Paolo II e la sua frase “Non abbiate paura ” mi ha fatto riflettere tornando a casa.
Incontrare amici veri è davvero difficile così come è molto difficile essere amici veri.
“Chi teme il Signore troverà un amico e più temerà il Signore, più grande sarà il sentimento dell’amicizia”, ci ricorda Don Guido. E temere il Signore significa semplicemente rimettersi alla Parola di Gesù, affidarsi con fiducia al suo amore immenso per noi. Perché l’amarsi l’un l’altro non si fonda sullo scegliere chi amare e chi far diventare nostro amico ma nella misura in cui lasciamo che il Signore ci ami, ameremo gli altri e noi stessi. Gesù stesso ci ha scelto come suoi amici e si è sacrificato per noi sulla croce affinché ci fosse data la possibilità di cambiare e di portare il frutto, cioè la volontà del Padre.
Abbiamo mai pensato che sia proprio Gesù a regalarci degli amici sui contare, con cui crescere, confidarsi e condividere gioie e dolori?
Ed è per questo che il senso più grande dell’amicizia è sentire insieme di appartenere a Dio, sorgente dell’amicizia vera. L’amicizia è un sentimento gratuito perché è Dio stesso che si prende cura di noi attraverso gli altri.
L’amicizia non può esistere a senso unico ma ha bisogno di essere corrisposta. Può sembrare pleonastico ricordarlo ma in realtà a volte l’amicizia delude, fa soffrire, procura ferite al cuore difficilmente rimarginabili proprio per il fatto che l’altro ha tradito la nostra fiducia, la nostra devozione, il nostro affetto. I tradimenti dell’amicizia sono quelli che fanno soffrire di più ma poiché tutti abbiamo bisogno di amici veri, è importante che, nonostante le delusioni e la paura di star male, non si perda mai la voglia di legarsi agli altri, di addomesticare e di essere addomesticati.
Don Valente ha arricchito il suo intervento con la lettura di un bellissimo passo del Piccolo Principe ricordandoci che “Non si vede bene che con l’amore. L’essenziale è invisibile agli occhi” e con l’ascolto di alcuni brani musicali che hanno reso l’atmosfera ancor più familiare e intensa: Sai di Mia Martini, Amico di Renato Zero, Mio amico carissimo di Cocciante e Un amico è così di Laura Pausini. Ascoltateli! Vi regalerete un momento davvero emozionante…
Giorgia Gazzetti
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