lunedì 19 settembre 2011

Appia Antica, una rassegna dedicata alle "parole"

su www.romasette.it

Al via la III edizione del Festival dello Storytelling, "L'arte di raccontare storie". Paola Baldi, direttore artistico: «Noi vogliamo tenere viva la tradizione orale, trasmettere non solo la storia ma anche valori, principi, insegnamenti» di Giorgia Gazzetti

«Da bocca a bocca. Da occhi a occhi. Da cuore a cuore». È questo lo storytelling: «L’arte di raccontare storie. Di usare il linguaggio, la vocalità, il movimento fisico e la gestualità per rivelare gli elementi o le immagini di una storia davanti ad un pubblico». Si tratta di una narrazione basata sull’improvvisazione, spiega con enfasi Paola Balbi, direttore artistico, insieme a Davide Bardi, della Compagnia di narrazione «Raccontamiunastoria» nata nel 2004, prima nel genere in Italia, che ha ideato e curato il Festival internazionale di Storytelling.

Da giovedì 29 settembre fino a domenica 2 ottobre la compagnia si esibirà a Roma, anche nella terza edizione della rassegna, al Parco dell'Appia Antica. Tema delle storie raccontate da 25 storytellers, di cui 10 italiani e 15 stranieri è «Storie di magia e di narrazione». «Crediamo che questi due elementi siano il simbolo del cambiamento. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo oggi - prosegue la giovane attrice diplomata all’Accademia di drammaturgia - dobbiamo riuscire ad avere un atteggiamento di apertura perché le metamorfosi, reali e spirituali, sono possibili. È proprio un messaggio di speranza e di positività quello che vogliamo infondere al nostro pubblico».

Una quattro giorni densa di storie raccontate dalle voci dei più grandi storytellers internazionali con 18 spettacoli, 10 workshop e tanti appuntamenti dedicati a grandi e piccini, ad appassionati e curiosi che dalla mattina alle 11 fino a mezzanotte potranno assistere a spettacoli, incontri interattivi (Open Floor - Salotto Raccontamiunastoria), jam session di world music, laboratori e performance di dance tradizionali e popolari italiane.

In attesa della terza edizione del Festival, questa sera, 16 settembre, alle 20 presso l’Anfiteatro Ex Cartiera Latina (via Appia Antica, 42) andrà in scena «Se questi sassi potessero parlare», uno spettacolo itinerante di storie che hanno fatto la storia di Roma dall’Antichità ad oggi, in collaborazione con l'Ente Parco Regionale Appia Antica.

«Ogni sera - racconta Paola Balbi - viviamo un’emozione nuova, è un evento unico, irripetibile. Tutto dipende dal contatto che riusciamo a stabilire con il pubblico, dal modo in cui interagisce con noi e con la storia che ascolta. Lo storyteller cerca di creare con le proprie parole delle immagini che facciano da ponte fra le proprie sensazioni e quelle di chi le ascolta». Ed è per questo che lo storytelling, di norma, è ambientato in spazi non convenzionali, come teatri antichi, parchi, chiese, piazze, posti pregni di storia, di magia. Non si utilizzano scenografie o costumi perché tutte le suggestioni, le emozioni devono scaturire solo dalle parole. Non a caso è uno spettacolo che si può ascoltare anche ad occhi chiusi.

Fra gli storytellers si usa il linguaggio delle festa, del dono. «Noi doniamo una storia perché a sua volta si arricchisce e viene nuovamente raccontata». Una storia può essere autobiografica, inventata, metaforica, non ha importanza l’aderenza con la realtà, ma è fondamentale che sappia comunicare. «Noi vogliamo tenere viva la tradizione orale, trasmettere non solo la storia ma anche valori, principi, insegnamenti senza passare attraverso bandiere, colori o credi religiosi. Ci sembra anche paradossale che nell’epoca di internet sia diventato difficilissimo comunicare con le proprie parole guardando negli occhi chi ci è vicino».

16 settembre 2011

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