mercoledì 17 dicembre 2008

Nel carcere di Frosinone costretti a riaprire una sezione chiusa dall'indulto per i trasferimenti da Regina Coeli

da www.garantedetenutilazio.it

(Roma, 05 giugno) - Il carcere di Frosinone arriva alla cifra di 405 detenuti; a causa dell’arrivo di alcune decine di reclusi da Regina Coeli la direzione del carcere ciociaro è stata costretta a riaprire una sezione rimasta chiusa dai tempi dell’indulto.. Sono questi i primi effetti, segnalati dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni, delle decisioni legate all’imminente arrivo a Roma del presidente degli Stati Uniti George Bush, in virtù delle quali 230 detenuti di Regina Coeli sono già stati trasferiti (o lo saranno nelle prossime ore) negli istituti laziali e di tutta Italia per consentire al carcere romano di riservare le celle di due piani della settima sezione per far fronte agli eventuali fermi legati a possibili disordini e contestazioni. Per effetto dei trasferimenti il carcere di Regina Coeli è passato dagli olte 900 detenuti abitualmente ospitati agli 800 di questa mattina. I trasferimenti tuttavia - segnalano dall’ufficio del Garante - non sono stati indolori: a Frosinone, ad esempio, è arrivato un detenuto che proprio domani dovrà tornare a Roma per il suo processo e, al termine del processo, dovrà tornare a Frosinone. Nella sua situazione ci sono decine di altri detenuti con inevitabili costose spese di trasferimento a carico dello Stato. Inoltre, risulta essere stato trasferito da Roma a Viterbo un detenuto affetto da tubercolosi e gli agenti che lo hanno accompagnato sono stati sottoposti a profilassi. «I casi limite del detenuto trasferito a Frosionone e di quello trasferito a Viterbo - ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni - dimostrano che nei confronti dei reclusi di Regina Coeli è stato attuato un trasferimento di massa improvvisato che non ha tenuto in nessun conto i loro diritti e le condizioni specifiche di ognuno. Un’esperienza che, speriamo, non venga ripetuta più».

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