Numerosi gli ospiti che hanno dibattuto sull’argomento: autorità politiche, registi, produttori, docenti universitari, giornalisti e l’attore italiano Raoul Bova, testimonial della Fondazione Capitano Ultimo.
Raoul Bova
L’attore ha presentato ad un attento e curioso uditorio il progetto della Fondazione, nata da un rapporto, inizialmente professionale, con Sergio De Caprio, conosciuto come Capitano Ultimo, che arrestò il boss mafioso Totò Riina: la realizzazione di un Campus produttivo della Legalità e Solidarietà, a Roma, in uno spazio di 70 ettari per offrire ai giovani la possibilità di coltivare i valori della legalità, della solidarietà e dell’attenzione ecologica.
Antonio Ingroia, Sostituto Procuratore e Direttore Distrettuale Antimafia di Palermo, Enzo Ciconte, Presidente dell’Osservatorio sulla Criminalità del Lazio, Nando Dalla Chiesa, Sottosegretario del Ministero all’Università e alla Ricerca, Corradino Mineo, direttore Rai News24, Piero Cesari, Prefetto della Provincia di Frosinone, Fabio Dialmi, assessore Polizia e Sicurezza di Frosinone hanno discusso, appunto, di legalità e di mafia di fronte ad una platea d’eccezione, rispetto ai consueti salotti cui siamo abituati dai dibattiti televisivi: un interessato e numeroso gruppo di studenti e giovani ciociari.
Come l’onorevole Dalla Chiesa ha sottolineato:«I media devono essere capaci di trasmettere valori e senso di responsabilità ai giovani in tema di legalità, fornire dei modelli di rappresentanza del bene e del male che siano coerenti con la realtà. Invece la sua spettacolarizzazione, che con il delitto di Cogne ha raggiunto il massimo apice, ha reso ogni delitto un mero gioco, depauperando valori sacri come la vita e la morte».
Altrettanto significativa la riflessione del sostituto procuratore Ingroia che ha posto l’accento sullo stato di salute odierno della mafia e dell’antimafia affermando che: «Cosa Nostra oggi è sicuramente più debole. La fase stragista è finita nel 1992-1993 ma di sicuro la mafia siciliana è in una fase di piena
Antonio Ingroia, Enzo Ciconte e Nando Dalla Chiesa
trasformazione e alla ricerca di nuovi finanziamenti e di nuovi boss, soprattutto dopo l’arresto di Provenzano e i Lo Piccolo”. “Ma allo stesso tempo” - aggiunge Ingroia - anche l’antimafia è più debole perché non dispone più dei mezzi degli anni passati. Si avverte uno scarso appeal della cultura delle regole e delle responsabilità”. Ed è per questo che anche per un magistrato è importante occuparsi di quel cinema e di quella televisione di settore che parlano di mafia. Infatti il cinema ma soprattutto la televisione sono veicoli di finzione e realtà, specchi in cui la società si riflette e attraverso cui conosce i fenomeni mafiosi e il lavoro della giustizia, essendo una società che ormai, per informarsi, si nutre soprattutto del mezzo televisivo. Ma bisognerebbe riuscire a non confondere la realtà e i fatti con le fiction e i film.
Obiettivo del Festival è stato proprio quello di sottolineare l’importanza della memoria storica su cui si fondano presente e futuro, aprire un interessante dibattito e confronto tra cinema e storia; in particolare, tra storia delle mafie, fiction e documentari che hanno per tema il rapporto tra legalità e associazioni mafiose.
“Il nostro tentativo, spero riuscito”, racconta Ernesto G. Laura, direttore artistico del Saturno ma anche critico, storico, sceneggiatore e regista di fama internazionale, “è stato quello di ideare e promuovere un’iniziativa cinematografica non sulla falsa riga di maximanifestazioni come la gloriosa Mostra di Venezia o la neonata Festa di Roma ma che con una propria identità e un proprio filone specifico: la storia, appunto”.
E infatti il Festival ha avuto il respiro e la forza di valorizzare da una parte molti film inediti in Italia, indipendenti o di produzione nazionale, che troppo spesso sono emarginati dal mercato cinematografico nonostante siano fonti preziose per la conoscenza dei popoli e per lo sviluppo di un dialogo tra civiltà diverse. Per chi suona la campana di Sam Wood (Usa, 1943), La guerra è finita di Alain Resnais (Francia, 1966), Terra e Libertà di Ken Loach (Germania, Gran Bretagna, Spagna, 1995), Il camorrista di Giuseppe Tornatore (Italia, 1986), Giuseppe Moscati di Giacomo Campitoti (Italia, 2007), La vita rubata di Graziana Diana (Italia, 2007), Milano Palermo – il ritorno di Claudio Fracasso (Italia, 2007), gli ultimi due in anteprima mondiale, sono solo alcuni dei film trasmessi gratuitamente al Politeama della cittadina ciclopica.
Dall’altro un Festival, che partendo dal cinema, è stato capace di approfondire le tematiche delle proiezioni e dei film attraverso incontri e dibattiti stimolanti. Persino la presenza di un grande e bellissimo attore come Raul Bova non è stato solo un momento di passerella per le numerosissime fan che lo hanno accolto ma si è rivelato un momento importante per promuovere la Fondazione Capitano Ultimo. Sergio De Caprio (Capitano Ultimo) in un collegamento telefonico in diretta ha pregato i giovani di lottare insieme contro la criminalità e per la legalità.
Di sicurezza ha parlato Fabio Dialmi, assessore Polizia e Sicurezza di Frosinone, spiegando che, secondo dati recenti, Frosinone si attesta come una delle città più sicure a livello di criminalità e micro-criminalità. Fiore all’occhiello della provincia il tema della sicurezza visto che, da sempre, ai cittadini, agli extracomunitari e ai turisti è garantito un ambiente civile, calmo e tranquillo.
Nel giro di pochi mesi, in accordo con la Prefettura, il comune varerà i cosiddetti Patti per la sicurezza per garantire ancora maggiore attenzione ai problemi della città e per mettersi in linea con le grandi realtà metropolitane che li hanno gia varati.
Tornando al Festival, Mariella Li Sacchi, direttrice artistica del Festival, ha dichiarato di essere molto soddisfatta del successo conseguito che, ha ricordato, è solo alla sua terza edizione.
Corradino Mineo
“La grandissima partecipazione da parte dei ragazzi al Saturno Scuola per la Legalità (2400 studenti di Alatri provenienti dalle scuole medie e superiori) e l’intervento di ospiti prestigiosi tra registi, attori, professori universitari, autorità e giornalisti (anche di testate nazionali come la RAI e Mediaste nda) hanno indubbiamente conferito un valore aggiunto all’evento. Siamo consapevoli che si tratti di un piccolo traguardo da consolidare nei prossimi anni attraverso progetti ambiziosi in grado di coinvolgere un pubblico più vasto, oltre quello di settore. Importante novità di questo anno è stata la partecipazione al Saturno di un gruppo formato da dieci studenti universitari della Sapienza cui è stata data la possibilità non solo di seguire il Festival”.
La Li Sacchi ha, infatti, anticipato che nelle prossime edizioni l’obiettivo è quello di inserire, all’interno della programmazione, concerti e percorsi eno-gastonomici per avvicinare pubblici diversi con interessi differenti. Invece per facilitare la scoperta della Ciociaria, l’idea è quella di realizzare un festival itinerante, animando l’intera provincia di Frosinone e dando dinamicità al Saturno.
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